Lunedì, 02 Novembre 2020 21:16

Neonata ad Alessandria

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Alessandria – «Non è solo questione di cifre, vorrei avere almeno una spiegazione, anche tramite una lettera, di quel che è accaduto, per poterlo spiegare a mia figlia, quando crescerà». Prima udienza, ieri, davanti al tribunale di Alessandria per due operatrici sanitarie dell’azienda ospedaliera accusate di aver reciso, per errore, una falange del dito indice della mano destra di una neonata, nel giugno 2016. Alla piccola, nata con parto cesareo all’ospedale civile di Alessandria, era stata applicata una cannula, fissata con cerotti al ditino, per poter effettuare una infusione di glucosio. Al momento di togliere il cerotto e la cannula, la forbice tranciò anche una parte del ditino.

La bimba fu trasferita immediatamente all’ospedale Regina Margherita di Torino, dove i medici tentarono di operarla, per riattaccare la falange, ma l’intervento non riuscì. A giudizio sono finite Anna Maria Felisati, 51 anni, operatrice socio-sanitaria (difesa dall’avvocato Vittorio Gatti), e Loredana Scotti, 53, infermiera, difesa da Piero Monti; i genitori della piccola, Fabrizio Moreira, 31 anni, e Natalia Andrea Garcia, 36, residenti a Sant’Agata Fossili, si sono costituiti parte civile con l’avvocato Giuseppe Lanzavecchia. Il processo penale dovrà stabilire l’eventuale natura colposa delle lesioni. Resterà da stabilire anche la misura dell’invalidità che la bimba si trascinerà dietro.

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ospedale Sant’Antonio e Biagio di Alessandria.

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Maria

Consulente Iapo

content editor, responsabile comunicazione, redattrice, consulente legale

 

 

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