La Neurochirurgia è una branca medica delicatissima. Il Neurochirurgo esercita l’attività medica sul cervello, sulla colonna vertebrale e su tutte le strutture nervose periferiche. Quando un paziente si rivolge al Neurochirurgo, vuol dire che la sua condizione clinica è alquanto compromessa e si è privati di una propria autonomia. Un trattamento neurochirurgico ben eseguito, restituisce al paziente una condizione clinica di soddisfacente autonomia. Di contro, un trattamento inadeguato, o nella migliore delle ipotesi lascia inalterate le condizioni cliniche dello stato anteriore e non apporta alcun beneficio al paziente o, nei casi più gravi, può conseguire la totale disabilità del paziente stesso.

Giova ricordare infatti, che il neurochirurgo tratta patologie del cervello, del midollo spinale, della colonna vertebrale. Quindi, un errore o una diagnosi mal formulata, può provocare danni irreversibili e altamente invalidanti. Anche per la neurochirurgia così come per la chirurgia, una volta formulata l’esatta diagnosi e determinata la tecnica chirurgica più aderente al caso di specie, è fondamentale affidarsi a mani esperte che operano presso strutture sanitarie altamente specializzate per questi tipi di interventi.

Gli interventi neurochirurgici, prevedono il trattamento di patologie molto vicine a rami sensitivi e/o nervosi. Di talché, il medico sa che deve prevedere un campo operatorio messo in sicurezza, riconoscendo ed isolando dal medesimo campo tutti rami nervosi vicinori. Quando questo non accade ed il professionista si discosta dalle linee guida di quel determinato intervento, ne consegue la cosiddetta “colpa medica” con la risarcibilità del danno.

Dalla nostra esperienza e casistica, abbiamo rilevato che gli errori più ricorrenti riguardano le lesioni nervose del nervo sciatico e/o del nervo femorale in corso di un’artroprotesi d’anca, lesioni midollari in corso di erniectomia, lesioni ai nervi cranici.